Il Commissariamento
Il 26 febbraio 1948 il prefetto Giacomo Omodeo Salè fu nominato Commissario straordinario al Casinò con l’incarico di sovrintendere alla gestione, di redigere un nuovo appalto entro sei mesi e di controllare la contabilità.
Il commissario prefettizio rimase un anno e mezzo, riuscendo a razionalizzare il settore amministrativo e del gioco, che registrò un sensibile aumento nelle entrate a beneficio del Comune. Suo compito inderogabile riaffidare la casa da gioco per evitare la sua chiusura.
Si arrivò alla gara d’appalto vinta da Placido Gaslini di Milano che presentò un’offerta del 78%. La Prefettura invalidò la gara e diede l’incarico al commissario prefettizio di indirne una seconda. Con una offerta dell’81,70% prevalse Pier Busseti, un ‘offerta giudicata anomala ed economicamente insostenibile. Molto diversa la motivazione addotta dallo stesso imprenditore:” Non deve meravigliare l’entità della mia offerta… non considero la gestione del Casinò fine a se stessa ma come un settore della mia vasta organizzazione turistica a respiro mondiale….”
La realtà dei fatti fu ben diversa e Pier Busseti per riuscire a far quadrare il bilancio propose di effettuare una drastica riduzione del personale, un provvedimento presto abbandonato in quanto il capitolato di appalto vietava di ridurre anche di una sola unità il numero dei 506 dipendenti presenti in pianta organica .
Riuscì, comunque, a gestire la casa da gioco sino al 1952 con alterne fortune, cercando soprattutto di impostare un programma di grandi eventi che dovevano servire a rilanciare la città e il suo Casinò. A lui il merito di aver organizzato le prime due edizioni del Festival della Canzone di aver dato il via al primo Festival mondiale della gastronomia” ma anche al festival della Moda Maschile e del Jazz..