Il 12 novembre 16.30 nell’ambito del ciclo “la Cultura della Legalità” il Generale Roberto Riccardi presenta il libro: “Detective dell'arte. Dai Monuments Men ai carabinieri della cultura “(Rizzoli ). Gli incontri sono inseriti nel piano i formazione dei Docenti e dei Giornalisti.
Il Libro
Dal giallo del Caravaggio rubato ai falsi di Modigliani: le indagini, i successi e i casi ancora aperti del comando tutela patrimonio culturale dei carabinieri.
Non amare l'arte, in Italia, equivale a un delitto: è la premessa per lasciarla distruggere. Non difendere l'arte, se sei italiano, è voltare le spalle alla tua storia, disonorare tuo padre e tua madre.
Un film nel 2014 li ha resi famosi. Erano i Monuments Men, 350 uomini di tredici Paesi che salvarono i capolavori dell'arte dalle devastazioni della Seconda guerra mondiale. Di militare avevano ben poco, erano in prevalenza esperti di arti figurative, archivisti e restauratori. Nello stesso periodo Rodolfo Siviero, agente segreto e critico d'arte, riportava in Italia con operazioni degne di un romanzo d'avventura i capolavori sottratti dal "Kunstschutz" voluto da Hermann Göring. Era figlio di un carabiniere. Prima di lui c'era stato lo scultore Antonio Canova, nominato ambasciatore dal papa per recuperare le opere portate via da Napoleone in forza del trattato di Tolentino. Nel 1969 l'Arma dei Carabinieri ha creato una struttura dedicata alla salvaguardia dell'arte, composta da squadre abituate a lavorare sui grandi scenari internazionali utilizzando tecniche professionali e innovative. È il nucleo (ora comando) Tutela patrimonio culturale. I suoi uomini hanno rimesso al loro posto "La Muta" di Raffaello, "Il giardiniere" di Van Gogh, il "Cratere" di Eufronio, la "Triade capitolina". I risultati vanno ben al di là delle cronache giudiziarie: viaggiano fra il passato e l'eterno. Nel cinquantenario della fondazione del Tpc, a cui sono dedicati eventi e mostre in tutto il mondo, questo libro racconta le indagini, i successi e i casi su cui non è stata ancora scritta la parola fine. Dalla riapertura delle domus di Pompei al giallo del Caravaggio rubato e ai falsi Modigliani, dal salvataggio delle opere d'arte dopo il terremoto in Umbria del 2016 all'impegno in Iraq per la protezione e il recupero dei beni archeologici dopo la Seconda guerra del Golfo, è una carrellata di storie avvincenti e colpi di scena. Che non solo svelano il mondo sommerso dei tombaroli, dei furti su commissione e dei falsari di mestiere, ma rivelano anche le emozioni, i ricordi, gli aneddoti dei detective dell'arte, che hanno fatto del loro lavoro una passione senza confini.
Riccardo Riccardi
Generale dell'Arma e giornalista, capo ufficio stampa del Comando Generale carabinieri, vive a Roma. Ha lavorato per anni in Sicilia e Calabria e ha comandato la Sezione antidroga del Nucleo investigativo di Roma, svolgendo indagini nel campo internazionale. Ha esordito nel 2009 con Sono stato un numero (Giuntina), biografia di un sopravvissuto ad Auschwitz (Premio Acqui Storia, insignito anche del premio Adei -Wizo). Ancora sui lager il romanzo storico La foto sulla spiaggia (Giuntina, 2012). Nel thriller ha debuttato con Legame di sangue (Mondadori, 2009), che gli ha fruttato il Premio Tedeschi e i cui stessi personaggi ritroviamo in Condannati (Mondadori, 2012). Con le edizioni E/O ha pubblicato, nel 2012, Undercover. Niente è come sembra, storia di due amici che crescono insieme in un paesino dell'Aspromonte e poi prendono strade diverse. A quello ha fatto seguito nel 2014 La firma del puparo, che vede ancora nei panni del protagonista il tenente dei Carabinieri Rocco Liguori. Nel 2017 esce con Einaudi La notte della rabbia e nel 2019 Detective dell'arte per Rizzoli.
I prossimi appuntamenti con i Martedì Letterari.