I Capi di Stato italiani ai Martedì Letterari il 31 maggio ore 16.30

“I Capi di Stato italiani”  ai Martedì Letterari

Nel Settantesimo anniversario della Repubblica italiana 1946-2016 un panorama della Storia d’Italia con un “Focus “  sul ruolo delle Forze Armate

 

Tito Lucrezio Rizzo presenta il libro:”I Capi dello Stato dagli albori della Repubblica ai giorni nostri “ Partecipano il Generale di Brigata Massimo Panizzi, Comandante della Regione Militare Nord e il prof. Aldo Mola.

 

Il prossimo appuntamento con i Martedì Letterari è per il 31 maggio ore 16.30 nel Teatro dell'Opera. Nell’ambito del Settantesimo della Repubblica Italiana Tito Lucrezio Rizzo, consigliere titolare dell’organo centrale di Sicurezza, Segretariato  Generale della Presidenza della Repubblica,  presenta il suo ultimo libro:”I Capi  dello Stato dagli arbori della Repubblica ai nostri giorni.” ( Gangemi Editore) Introduce l’autore il Prof. Aldo  Mola. Partecipa il Generale di Brigata Massimo Panizzi, comandante della Regione militare Nord. Intervento musicale dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo.

 

 

   Dall'unità a oggi l'Italia ha avuto 18 capi di Stato: quattro re e quattordici presidenti di Repubblica. Nel giugno di settant'anni fa lo Stato cambiò forma ma conservò la sua identità, anzi la rafforzò, perché fu ancora più esplicita la sua sostanza: la sovranità dei cittadini già enunciata dal 1861 quando la legge disse che il sovrano era re “per grazia di Dio e volontà della nazione”. Dal 1946 si sono susseguiti cambiamenti profondi: predominio e declino di partiti e movimenti politici, avvento delle Regioni, preminenza di “regole” dell'Unione Europea nella vita interna. Enorme, a volte tumultuosa, è stata la trasformazione del Paese: linguaggio, costumi, ambiente. E lo Stato? E' più vicino o più lontano dalla vita quotidiana?

  Il 31 maggio il Martedì Letterario del Casinò di San Remo ne propone un panorama da un  osservatorio privilegiato e inconsueto: i Capi dello Stato. Mette a fuoco il referendum del 2-3 giugno 1946, quando gli  italiani scelsero tra monarchia e repubblica. Il 45 per cento degli elettori votò per la repubblica, ma i due primi presidenti furono monarchici dichiarati: il napoletano Enrico De Nicola e il piemontese Luigi Einaudi. Il lungo cammino da quella svolta a oggi è ripercorso da Tito Lucrezio Rizzo, Consigliere del Quirinale, autore del documentato volume I Capi dello Stato dagli albori della Repubblica ai nostri giorni (ed. Gangemi): una miriade di informazioni inedite sui presidenti da Giovanni Gronchi a Cesare Merzagora, per mesi “supplente” tra Antonio Segni (colpito da malore) e il socialdemocratico Giuseppe Saragat, seguito da Giovanni Leone, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, unico rieletto “a tempo” prima del quattordicesimo “inquilino” del Quirinale, Sergio Mattarella.  Rizzo insiste sul “primato della legge morale” che ispirò i passi più ardui tra crepuscolo della monarchia e alba della repubblica.

Lo stile, il prestigio, la storia

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